Sintomi, cause, diagnosi e cura del disturbo. Qual è la differenza della «non celiac gluten sensitivity» con la celiachia, l’allergia al grano, la sindrome dell’intestino irritabile e l’intolleranza al lattosio? Cosa dice la normativa sugli alimenti senza glutine?

Soffri di crampi e gonfiori addominali? Ultimamente, ti senti affaticato. Hai alcuni dolori muscolo-articolari. Avverti un forte mal di testa. Hai la sensazione che la tua mente sia annebbiata. In più, hai notato l’insorgenza di eczema ed eruzioni cutanee che ti hanno causato arrossamenti e un fastidioso prurito. Hai riconosciuto anche alcuni campanelli di allarme a livello intestinale ed extra-intestinale. A cosa sono correlati questi sintomi? Inizialmente, hai pensato che il tuo quadro clinico potrebbe essere quello di un paziente celiaco o di un paziente allergico al grano, ma per vederci più chiaro, hai deciso di rivolgerti ad uno specialista. Nel tuo caso, l’esperto ha escluso la celiachia e l’allergia al grano, anche se il disturbo di cui soffri si manifesta con sintomi molto simili.

Ma di cosa si tratta? La tua reazione allergica è dovuta al consumo di alimenti contenenti il glutine oppure un’altra sostanza presente nel grano? Questo quadro clinico è stato definito dalla comunità scientifica gluten sensitivity (sensibilità al glutine), ma in occasione dell’Expert Meeting 2012, per rimarcare la differenza dalla celiachia, gli esperti hanno adottato il termine Non Celiac Gluten Sensitivity (NCGS), ovvero sensibilità al glutine non celiaca. Cosa mangiare, dunque, nel caso in cui dovessi ricevere la diagnosi di questo disturbo? Quali sono le differenze con la celiachia e l’allergia al grano?

Innanzitutto, è bene precisare che se hai una sensibilità al glutine non celiaca, dopo aver ingerito alimenti contenenti il glutine e alcune componenti del grano, puoi sviluppare sintomi molto simili a quelli riscontrabili nei pazienti affetti da celiachia. Nel giro di qualche settimana, questi sintomi possono migliorare a seguito dell’eliminazione del glutine dalla propria dieta. Tuttavia, potrebbero ripresentarsi in caso di riesposizione al glutine. Se vuoi saperne di più sull’argomento, prosegui nella lettura del mio articolo.

A seguire, troverai l’intervista al dr. Francesco Valitutti (pediatra gastroenterologo), dirigente medico di I livello di Pediatria presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno e membro dello Special Interest Group per lo studio della Celiachia dell’Espghan(European Society of Pediatric Gastroenterology, Hepatology and Nutrition). Dopo l’intervista all’esperto, ti parlerò della normativa relativa agli alimenti senza glutine.

Cos’è la sensibilità al grano/glutine non celiaca?

Per sensibilità al glutine non celiaca, o meglio per sensibilità al grano/glutine non celiaca si intende una condizione di reazione avversa all’alimento né di natura autoimmune (come la celiachia) né di natura allergica (come l’allergia al grano).