In commercio sono in vendita tantissime tipologie di pasta senza glutine. Quali scegliere?

Quando ti dicono che dovrai togliere il glutine dalla tua alimentazione, la prima cosa che pensi è che dovrai dire addio per sempre ai tuoi amati spaghetti. Non vedi sciagura peggiore di questa. Ti abbatti, ti senti preso dallo sconforto e, intanto, ti assale una voglia di pasta come mai prima in vita tua!

Mille pensieri diversi ti travolgono e non capisci più cosa devi fare, cosa devi comprare e soprattutto cosa devi magiare.

Ti parlano di cereali alternativi dai nomi mai sentiti come quinoa, grano saraceno, amaranto, teff e i più rassicuranti e familiari riso e mais. 

Ti dicono che la pasta la potrai mangiare ancora, ma non capisci bene come…

 

Non c’è altro da fare. Via il vecchio e avanti il nuovo. E’ l’unica via d’uscita.

 

Spesso per cambiare dobbiamo essere costretti, soprattutto noi italiani che per definizione siamo quelli di “stessa spiaggia, stesso mare”, ma, come tutti sappiamo, aprirsi al cambiamento è la cosa più difficile!

 

Nei negozi ormai è sempre più facile trovare pasta senza glutine e, rispetto a una volta, la qualità è più alta, con vantaggio per salute e gusto. 

Quella più diffusa è realizzata con farine di riso e mais. Questi due cereali insieme regalano elasticità, compattezza e quasi non ti sembra di mangiare della pasta non di frumento. Così ritrovi i tuoi amati spaghetti, le immancabili tagliatelle e poi penne e fusilli, caserecce e ditalini, persino la pasta per le lasagne.

 

Nella lavorazione della pasta, è il glutine a dare consistenza, solidità e a garantire la tenuta in cottura, ecco perché, per ovviare a questa mancanza, spesso sulle etichette troviamo altri ingredienti oltre alle farine. Vengono aggiunti additivi, inclusi mono e di-gliceridi degli acidi grassi, amidi modificati, emulsionanti come ad esempio la lecitina di soia e di girasole, fibre e proteine. Tra gli additivi anche inulina, fibra di psillium, derivati dei legumi che possono migliorare la consistenza del prodotto ed arricchirlo di fibre. Se proprio, però, desideriamo aumentare la quota di fibre della nostra pasta, anziché puntare su quelle aggiunte industrialmente, perché non condirla semplicemente con tante verdure? Non mancano poi zuccheri aggiunti come lo sciroppo di canna da zucchero, dal potere dolcificante, sì, ma con la capacità di alzare ulteriormente il picco glicemico del nostro piatto.

 

Io preferisco scegliere quella pasta realizzata con la sola farina del cereale che ho scelto, possibilmente biologica e artigianale. Quindi sulla confezione acquisto dove trovo scritto 100% farina di grano saraceno biologica oppure farina di mais e riso biologiche (in percentuali variabili in base alla marca), oppure altre tipologie di farine come riso integrale, mais e quinoa.

Niente altro. 

 

Scopri così il sapore autentico di cereali e pseudocereali, quello delicato della pasta di riso integrale, ricca di fibre, o il gusto rustico di quella di grano saraceno, completa da un punto di vista nutrizionale per la presenza di proteine dall’alto valore biologico, oltre che di magnesio e manganese, oppure quello particolare della pasta di mais, nutriente e digeribile, oppure ancora miscele realizzate con farine di quinoa, teff, amaranto, per trovare ogni giorno in tavola sapori nuovi!

 

Bisogna solo provare ed assaggiare, scegliere ed alternare. E’ una pasta gradevolissima per tutti, non solo per celiaci ed intolleranti e sicuramente può trovare ampio consenso in famiglia.

 

Autore: dott.ssa Isabella Vendrame – psicologa personal food coach

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