Il mercato della pasta negli Stati Uniti è sempre più competitivo: arrivano brand europei sugli scaffali, le promozioni rappresentano oltre il 65% dei volumi di vendita e cresce la popolarità dei prodotti a marchio privato. Le alternative a base di legumi, di vegetali e senza glutine vanno sempre più forte nel comparto della pasta secca grazie ad una serie di caratteristiche di questi prodotti che li rendono più appetibili agli occhi dei consumatori (hanno dal 65 al 90% di carboidrati in meno rispetto alla pasta tradizionale).

In particolare questa preoccupazione per il contenuto calorico ha portato sempre più americani, in particolare i più giovani, a valutare nuove proposte a base di riso e altri cereali più sani della pasta. E i pastifici che producono pasta secca si sono adattati a questo cambiamento nella domanda.

Ma senza glutine vuol dire una gamma di prodotti sempre più vasta, che coinvolge anche settori impensabili, come gli integratori. Un recente rapporto pubblicato negli Usa evidenzia come la vendita di prodotti alimentari senza glutine (gluten-free), esplosa in questi anni, raggiungerà i $2.34 miliardi durante questo 2019 (+140% rispetto al 2014).

Il senza glutine diventato moda (discutibile)

L’aumento della domanda di prodotti gluten-free in USA è in realtà conseguenza di un trend, piuttosto discutibile, che i media americani contribuiscono a diffondere. La dieta senza glutine viene elogiata da celebrità come Gwyneth Paltrow e Oprah Winfrey, ci sono centinaia di libri in commercio che la pubblicizzano come antinfiammatoria, sana e dimagrante. I prodotti senza glutine sono al centro di campagne pubblicitarie che ne spingono il consumo anche a chi non ne ha necessità.

Non mancano tentativi di sensibilizzazione alla celiachia per quello che è, una patologia ad ampia diffusione (si stima ne sia affetto circa l’1% della popolazione) che ha portato la necessità di garantire la disponibilità di prodotti, cucine e ambienti dove chi ne ha bisogno possa seguire una dieta senza glutine.

La leggerezza con cui, in molti casi, viene trattato l’argomento si scontra comunque con le rigide norme della FDA in tema di etichettatura dei prodotti gluten-free, per i quali è obbligatorio essere in regola con gli standard qualitativi di produzione. Come a dire: ok alle nuove proposte ma attenzione a chi del cibo senza glutine non può davvero fare a meno.

Negli Stati Uniti solo il 6% della popolazione è celiaca e deve ricorrere a diete specifiche, ma i Millennials seguono le mode e finchè verrà intesa come tale la domanda sarà sempre più alta.

 

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