Chi sia stato recentemente diagnosticato di celiachia o che abbia un’allergia alle graminacee sa benissimo quanto sia importante leggere le etichette. Alcuni cibi infatti sembra non possano contenere glutine eppure ne sono ricchi.

Per aiutare i consumatori, il Ministero canadese della Salute nell’agosto del 2012 ha approvato una regolamentazione che richiede come tutti gli ingredienti utilizzati nei prodotti della grande distribuzione debbano dichiarare chiaramente tutti i loro contenuti, specialmente se sono allergeni; lo stesso discorso avviene qui, in Italia. Oltre alla normale lista degli ingredienti utilizzati per produrre quell’alimento, ad oggi biscotti e altri prodotti da forno soprattutto, dichiarano chiaramente sulla confezione anche quali siano le eventuali tracce di allergeni con cui siano venuti a contatto (noci, nocciole, uova, arachidi e solfiti sono i più quotati).

Leggi questa preziosissima lista dei cibi meno sospettati di contenere glutine e se sei allergico, affetto da celiachia o anche solo intollerante, portala sempre con te.

1. Salsa di soia

E chi l’avrebbe mai detto che la salsa di soia è una fonte di glutine? Il sushi viene considerato infatti gluten-free fatta eccezione per gli involtini ripieni di surimi o la tempura; infatti è ciò in cui pucci il sushi il vero problema. La salsa di soia, oltre ad essere particolarmente ricca in sodio, contiene grano o orzo (e a volte entrambi); perciò quando vai a mangiare cinese, giapponese o thai, cerca se puoi un’alternativa alla salsa di soia, evitala oppure chiedi una salsa che sia esclusivamente a base di soia.

2. Cioccolata

Anche il cioccolato? Molte barrette e praline sono prive di glutine, ma alcune contengono farina di grano. Controlla dunque bene le etichette così che un sano spuntino salutare non diventi causa di un rash o peggio.

3. Alcol

Non tutto l’alcol contiene glutine, ma birra a parte ci sono molti alcolici e mix alcolici non sospettati di contenere glutine. Molte compagnie hanno inventato alternative che non lo includano perciò presta sempre attenzione alle etichette, anche dell’alcol e delle bibite alcoliche. “Molte birre contengono orzo o malto e alcune bevande già preparate come il Bloody Mary o il Caesar, spesso contengono un aromatizzante a base di orzo o malto, o proteine del grano idrolizzate” spiega Andrea D’Ambrosio, dietologa canadese. Qualsiasi mix alcolico o drink che sia stato mescolato ad altro alcol, dovrebbe far scattare chiaro il segnale di bibita non gluten-free. Diverse ricerche hanno stabilito come il processo di fermentazione e distillazione del alcol non elimini la proteina del glutine dal grano e nemmeno dall’orzo; ecco perché alcuni celiaci continuano comunque a non tollerare alcol ricavato dal grano come la vodka. Gioca d’anticipo e se proprio non vuoi rinunciare ad un bicchiere, opta per i liquori distillati dalla patata, gli amari o per il vino.

4. Affettati

L’amido di mais modificato e altri cereali vengono spesso utilizzati nei prodotti confezionati, molto spesso come addensanti; è comune trovarli negli yogurt ma anche negli affettati pre-confezionati” spiega D’Ambrosio.

Acquista dunque affettati che contengano chiaramente la scritta ‘no glutine’; oppure fatti affettare di fresco ciò che desideri, ma possibilmente a inizio giornata, in modo da evitare qualsiasi contaminazione con affettati che contengano glutine, come ad esempio la mortadella col pistacchio.

5. Zuppe

Le zuppe sono un toccasana rapido e gustoso per le gelide sere d’inverno. A meno che tu non abbia deciso di farne in casa da te, sappi che potrebbero contenere farina o glutine se liofilizzate o precotte. Non appena puoi, compra le verdure di stagione che preferisci e prepara le tue zuppe in casa: con un frullatore a immersione ci metti un attimo! Inoltre, le zuppe possono essere conservate in frigorifero per 4-5 giorni, così potrai farne una in una volta sola e saprai cosa mangi.

6. Condimenti per insalate

Anche i condimenti per insalate possono contenere farina oppure amido di mais modificato per renderli più cremosi e, spesso, per integrare i pochi ingredienti originali utilizzati. È il caso ad esempio della maionese e a volte anche di sughi come il pesto. Se non vuoi rischiare, fattelo da te; una semplice alternativa come l’olio di avocado con succo appena spremuto di un limone e aceto di mele è un condimento eccellente per insalate e un’ottima alternativa gluten-free alle salse per insalate.

Privo di grano vuol dire privo di glutine?

Non farti ingannare. Non sempre privo di grano significa anche privo di glutine. Il prodotto che stai cercando o guardando potrebbe non contenere farina o tracce di grano, ma potrebbe comunque avere al suo interno orzo o segale; anche l’orzo e la segale contengono infatti il glutine. Chiunque sia allergico al frumento può stare al sicuro con un prodotto che non ne contiene; i celiaci invece non lo sono.

Un regime alimentare privo di glutine è tra i più faticosi che si possano seguire, perché è necessario mettere in discussione qualsiasi cosa ti venga messa nel piatto,” afferma D’Ambrosio. Ciò che conta è informarsi il più possibile, prestando particolare attenzione ai prodotti che possano aver subìto contaminazioni da altri prodotti. Perché un celiaco prova dolori e fastidio da un semplice piccolo morso di pizza come da una intera, è importante essere certi che il prodotto che stia per acquistare sia al 100% privo di glutine, altrimenti meglio non acquistarlo.

Autore | Enrica Bartalotta

fonte: www.salute-e-benessere.org