prodotti senza glutine

prodotti senza glutineDa tempo, nei nostri supermercati, sono molto diffusi i prodotti senza glutine, che non hanno quella proteina (o, meglio, quella serie di proteine) che fa male ad alcune categorie di consumatori. Tempo fa, visto che la celiachia (in assoluto la peggiore tra le patologie collegate al glutine) era poco diffusa questi prodotti erano relegati agli angoli dei supermercati e delle farmacie, mentre ad oggi sono ben pubblicizzati nelle corsie dei supermercati.

Questo è dovuto (ma anche causato) da una serie di “mode sanitarie”, del tutto prive di scientificità, che portano le persone a pensare che mangiare prodotti “senza qualcosa” faccia bene anche a chi non è malato. Esempi in campo alimentare sono i prodotti senza glutine e i prodotti senza lattosio, ma in campo sanitario (e non ne parlerò qui) la moda più pericolosa in assoluto è quella di non vaccinare i bambini piccoli.

Ma torniamo al glutine, cercando di capire il rapporto che con esso le persone possono avere in base alla loro condizione fisica.

I celiaci

I celiaci sono persone ammalate di celiachia, una problematica di natura genetica che si manifesta come una malattia autoimmune. Non è un’intolleranza e non è un’allergia: è invece un problema che si manifesta alle cellule intestinali, che quando entrano in contatto con il glutine richiamano le cellule difensive che cominciano adattaccare l’intestino stesso del celiaco.

A lungo andare, l’intestino viene distrutto, ed è per questo che i celiaci non devono nemmeno vedere il glutine. La celiachia è una condizione sottoposta a diagnosi medica, e non c’è via di mezzo: o ce l’hai, o non ce l’hai.

Gli allergici al glutine

Situazione meno pericolosa è quella degli allergici al glutine, che non sono i celiaci: non hanno infatti alcun problema genetico, ma semplicemente il loro corpo attacca il glutine come se fosse una sostanza pericolosissima. C’è chi è allergico al glutine, chi alle mandorle, chi alle pesche, chi al sedano; le situazioni sono sempre e comunque uguali.

Per manifestarsi l’allergia, il glutine deve essere in diretto contatto con l’organismo, e lo è solo nell’intestino, non prima (per cui se un allergico tocca la pastasciutta con il glutine con le mani non gli succede nulla) e si ha una forte reazione immunitaria che solitamente causa diarrea e malassorbimento. Che non sono proprio il massimo, per cui il glutine deve essere evitato.

Per diagnosticarla si fanno i test delle allergie, come per tutte le altre cose: qualsiasi dermatologo saprà dirci se siamo allergici al glutine o meno, e se non lo siamo non lo siamo, punto.

Quelli che dicono “il glutine fa male”, ma sono sani

Il problema del glutine sorge quando le persone iniziano a dire che il glutine fa male ma sono assolutamente sane, e lo dicono perché gliel ha detto l’amica, perché pensa che la dieta senza glutine, o gluten free, faccia dimagrire o perché dopo aver mangiato il pane hanno mal di stomaco.

Chiariamo: il mal di stomaco non viene nemmeno agli allergici e ai celiaci, perché il problema del glutine è sempre intestinale, non gastrico. Per cui, se avete mal di stomaco dopo aver mangiato il pane, la colpa non è del pane, o della pasta che dir si voglia.

Il glutine, poi, non fa dimagrire, anzi tutt’altro: i prodotti senza glutine sono più difficili da lavorare rispetto a quelli che il glutine ce l’hanno, e visto che altrimenti la pastasciutta si sfarebbe mentre bolle, i produttori ci mettono dei grassi in più. Una situazione che per chi ha problemi deve andare bene per forza, se non vuole privarsi del gusto della pasta, ma che per gli altri non ha differenza e, soprattutto, non fa dimagrire (casomai fa ingrassare).

Inoltre, nonostante i numerosi studi scientifici fatti da nutrizionisti, dietologi e medici in generale, non c’è alcuna evidenza del fatto che la dieta senza glutine possa apportare reali benefici alla salute di chi non ha problemi con questo alimento.

Non dobbiamo infatti dimenticarci che i prodotti senza glutine (a meno che siano farina di mais, o comunque ingredienti che cuciniamo da soli) sono preparati con una serie di tecnologie industriali che implicano l’utilizzo di additivi, conservanti e addensanti (basta leggere le etichette per rendersene conto) necessari perché, magari, la farina di partenza non è adatta alla panificazione o alla pastificazione come quella del normale grano.

Questo significa che magari non mangiamo il glutine (che comunque non ci fa male) ma ingeriamo una serie di altre sostanze che non sono proprio il massimo, particolarmente quando ne facciamo un utilizzo continuativo nel tempo: insomma, prima di crederci malati parliamo con il nostro medico dei nostri problemi (perché potremmo averne a livello gastrointestinale ma non legati al glutine) e cerchiamo di risolverli, anziché dare adito a mode prive di qualsiasi fondamento.

Il problema è che internet (perché è colpa sua) tende ad amplificare notizie false e scritte da chi non è esperto, o quantomeno non sa come reperire informazioni, non ha le fonti necessarie per parlare di un argomento. Questo porta ad abitudini che in certi casi (come quello del glutine per chi non ha problemi) portano solo a qualche additivo consumato in più, in altri possono essere addirittura pericolosi per la salute nostra e degli altri: prima di fare di testa nostra, quindi, consultiamo un medico, che ha studiato appositamente per il lavoro che fa.

E che, sicuramente, ne sa più di chiunque altro.

 

Fonte: www.tuttogreen.it