La trasmissione della Rai Report ha mandato in onda, il 19 ottobre 2020, un’inchiesta sul grano Senatore Cappelli (*). Nel servizio si parla anche di uno studio del Policlinico Gemelli di Roma sui benefici per le persone che, pur non essendo celiache, sono sensibili al glutine e manifestano disturbi intestinali. Questi disturbi migliorano dopo una dieta priva di glutine. I ricercatori del Policlinico Gemelli hanno condotto una ricerca sul campo per capire se il glutine o altri componenti del grano siano responsabili di questi sintomi.
Lo scopo della ricerca era confrontare gli effetti del consumo di una pasta preparata con grano duro biologico (nel caso specifico Senatore Cappelli) con quelli di un prodotto ottenuto con del grano commerciale standard, in pazienti sensibili al glutine ma non celiaci. “Abbiamo eseguito uno studio cross-over randomizzato in doppio cieco – precisa Maria Cristina Mele del Policlinico Gemelli – durato 12 settimane su 42 persone (età media 45 anni) con un sensibilità al glutine diagnosticata. Un gruppo ha seguito una dieta per due settimane mangiando pasta di grano duro Senatore Cappelli, mentre il secondo ha mangiato pasta di grano commerciale per lo stesso periodo. Dopo la prova le persone hanno fatto una dieta priva di glutine per due settimane per stabilizzare l’intestino. A questo punto ogni paziente è passato all’altro gruppo di trattamento e per due settimane ha seguito la dieta”.
Alla fine della prova i pazienti che hanno mangiato la pasta preparata con grano duro Senatore Cappelli biologica hanno riportato punteggi complessivi più bassi per quanto riguarda i sintomi di sensibilità al glutine (gonfiore, distensione addominale, eruttazione…)  rispetto alla dieta che comprendeva la pasta di grano standard. “Se questi risultati preliminari verranno confermanti da ulteriori studi – precisa Maria Cristina Mele –  vuol dire che nuove alternative dietetiche potrebbero essere disponibili per i pazienti sensibili al glutine (ma non classificati come celiaci) con conseguenti benefici sanitari e sociali”.
(*) Il grano Senatore Cappelli si differenzia dagli altri perché ha una resa per ettaro che è quasi la metà, e questo non ne favorisce la diffusione a livello commerciale. Ciò nonostante ci sono ormai diversi pastifici che hanno linee di prodotto che impiegano questo grano 100% italiano.
Fonte: https://ilfattoalimentare.it/grano-senatore-cappelli.html