Sono 600.000 le persone che in Italia soffrono di celiachia. Carne, pesce, uova, frutta secca e legumi aiutano, in parte, a integrare le carenze

Sono 600.000 le persone che in Italia soffrono di celiachia, la malattia autoimmune che provoca un’infiammazione cronica dell’intestino tenue scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti.

L’unica terapia valida è seguire un regime alimentare privo di glutine.

Numerosi studi scientifici hanno, però, mostrato come in soggetti sottoposti a questo tipo di dieta si manifestino numerose carenze di micronutrienti, in particolare minerali e vitamine.

Uno studio pubblicato sul giornale scientifico “Medicina” ha rilevato una carenza fino al 30% di vitamina B12, 40% di ferro 20% di acido folico, 25% di vitamina D e 40% di zinco, nei pazienti presi in esame che erano sottoposti a una dieta priva di glutine a lungo termine (oltre i due anni).

Ma cosa comporta seguire un regime alimentare privo di glutine per l’organismo?

“La carenza di vitamina B12 può causare stanchezza, affaticamento e anemia, poiché questa vitamina è fondamentale, insieme alla C e all’acido folico, per l’assorbimento del ferro – commenta la dott.ssa Giovanna Geri farmacista, nutrizionista e co-fondatrice della startup Vitamina – La vitamina D3, invece, difficilmente si integra con la dieta poiché è prevalente autoprodotta dall’organismo per azione dei raggi solari. In caso di scarsi livelli è consigliabile integrare mediante alimenti fortificati, ovvero addizionati artificialmente, oppure tramite integratori specifici. Per quanto riguarda lo zinco, importante perché regola la risposta immunitaria, una sua carenza può causare suscettibilità alle infezioni, mentre con ridotti livelli di magnesio si possono manifestare sintomi apparentemente non correlati fra loro, come mal di testa, difficoltà a dormire, irritabilità e crampi muscolari”.

Come intervenire allora per colmare le carenze?

“Per le persone celiache è molto importante fare check-up regolari per monitorare i livelli di queste vitamine e minerali nel sangue ed eventualmente agire con supplementazione mediante alimenti rinforzati, arricchiti cioè di vitamine e minerali, o integrazione alimentare – suggerisce la dott.ssa Giovanna Geri – Ovviamente un aiuto ci arriva anche dagli alimenti tradizionali. Per esempio la vitamina B12 si trova prevalentemente in cibi di origine animale, potrebbe essere utile, di conseguenza, consumare più carne, pesce e uova. Lo zinco lo troviamo in frutta secca, semi oleosi, cacao e legumi, mentre per carenze di magnesio via libera al consumo di legumi, frutta secca e pesce”.

 

Fonte: www.affaritaliani.it