La celiachia è la più diffusa intolleranza alimentare ed è scatenata dall’assunzione di cibi contenenti il glutine, un complesso proteico formato dalle proteine gliadina e glutenina. Nei soggetti predisposti alla celiachia, i linfociti T del sistema immunitario riconoscono le proteine del glutine come nemiche da combattere e attivano la reazione che porta all’infiammazione intestinale. Circa il 30% delle persone con una predisposizione genetica per la celiachia svilupperanno effettivamente la malattia. Ma perché alcuni non la manifestano? E quali sono i fattori scatenanti di questa intolleranza alimentare? Gli scienziati stanno studiando il ruolo di diversi virus e agenti patogeni, nonché di altri fattori che potrebbero concorrere all’insorgenza della celiachia. Oggi, un nuovo studio, condotto dalla Monash University a Melbourne, mette in luce il rapporto fra celiachia e ed esposizione ad alcuni batteri piuttosto comuni. Il nodo di collegamento si troverebbe proprio nel sistema immunitario, che non sarebbe capace di distinguere tra questi batteri e il glutine.

Batteri e celiachia, quale rapporto?

Gli autori dello studio pubblicato su Nature Structural and Molecular Biology hanno osservato che le proteine che compongono alcuni comuni batteri mimano, a livello molecolare, quelle del glutine. Fra i batteri identificati, alcuni del genere Pseudomonas, come lo Pseudomonas fluorescens, e del genere Bordetella, a cui appartiene il batterio che causa della pertosse.

Secondo i ricercatori, i linfociti T verrebbero confusi da questa somiglianza e reagirebbero in maniera simile in presenza di questi batteri e in presenza del glutine. “Nella malattia celiaca si osserva una reattività anomala al glutine – ha spiegato Hugh Reid, uno dei due coordinatori della ricerca, della Monash University – e ciò che abbiamo dimostrato è una prova di principio della presenza di un collegamento fra le proteine del glutine e quelle presenti in alcuni batteri”.

In qualche modo, dunque, l’esposizione a questi batteri potrebbe essere legata alla celiachia. L’idea degli autori è che di fronte alle proteine dei batteri il sistema immunitario reagisca in modo aggressivo, come è normale che sia. Il problema, però, è che si attiverebbe anche in presenza delle proteine del glutine, che gli appaiono simili a quelle dei batteri, stavolta causando infiammazione all’intestino. “Per il sistema immunitario i due diversi tipi di proteine sono indistinguibili ”, aggiunge l’autore.

A che punto è la ricerca

La celiachia è una malattia infiammatoria dell’intestino tenue che colpisce circa l’1% della popolazione complessiva. L’infiammazione è causata dall’assunzione di cibi contenenti il glutine, come grano, segale, avena e orzo, che devono essere esclusi dall’alimentazione per tutta la vita. Oggi i ricercatori stanno indagando nuove strategie terapeutiche e hanno messo a punto un farmaco sperimentale, che blocca l’interleuchina 15, importante mediatore della celiachia. E, anche se non è in grado di prevenire completamente le lesioni della mucosa intestinale, potrebbe essere d’aiuto ai pazienti dato che svolge comunque un’azione antinfiammatoria e può ridurre il numero di sintomi.

Un altro filone di ricerca riguarda l’analisi dei fattori di rischio che possono scatenare la malattia, fra cui esposizione a virus e patogeni intestinali, nonché lo studio delle quantità di glutine introdotte durante lo svezzamento in soggetti predisposti.

Riferimenti: Nature Structural and Molecular Biology

 

Fonte: www.galileonet.it