La proposta della giunta incentiva le produzioni per i celiaci. Centro di diagnosi e cura al Cardarelli.

Si muove in una doppia direzione la legge regionale sulla celiachia elaborata con l’apporto determinante della sezione molisana dell’Aic guidata da Nadia Falasca e dal comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di commercio coordinato da Concetta Iacovino.

È stata appena varata dalla giunta regionale e presentata nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Vitale dal governatore e commissario della sanità, Paolo Frattura, e dell’assessore all’Agricoltura, Vittorino Facciolla. Un provvedimento che, una volta varato definitivamente dal Consiglio regionale, consentirà interventi a favore degli 853 molisani che soffrono di questa malattia. “Sono quasi tutti adulti – ha spiegato il governatore – e per loro andiamo a costituire un Centro specializzato alCardarelli di Campobassso che garantirà prevenzione, diagnosi e cura. Per quanto riguarda bambini e ragazzi saranno invece tre i Centri, a Campobasso, Termoli e Isernia, presso le Unità di Pediatria, in grado di prevenire l’eventuale emergenza”. Per quanto riguarda l’agricoltura, è stato l’assessore Facciolla a presentare l’intervento che sarà il primo in Italia di questo genere: “Con il Piano di sviluppo rurale promuoviamo la coltivazione di grano saraceno e di altre colture senza glutine. Le aziende che decideranno di investire su queste colture saranno incentivate con aiuti specifici. Inoltre ci saranno interventi per scongiurare contaminazioni con altri prodotti che fanno male ai celiaci”. Si punta ad arrivare ad almeno cento ettari di coltivazione in regione, mentre lo stanziamento nel Fondo sanitario regionale è di un milione e centomila euro. Sono previsti inoltre interventi per la formazione degli addetti alla preparazione dei prodotti, alla trasformazione e al confezionamento. La proposta di legge è stata elaborata con il contributo della sezione molisana dell’Associazione italiana celiachia e coinvolge anche il sistema Camerale per la certificazione dei prodotti. Cresce intanto in regione la sensibilità nei confronti di questo problema: in tre anni i locali che cucinano senza glutine si sono moltiplicati, erano appena due, oggi sono più di 40.

Fonte

[vc_row][vc_column][vc_separator color=”green” style=”double”][vc_custom_heading text=”Se ti è piaciuto questo articolo
iscriviti alla nostra Newsletter!” font_container=”tag:h1|font_size:36|text_align:center|color:%23554842″ google_fonts=”font_family:Satisfy%3Aregular|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text][wysija_form id=”1″][/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]