“Chi è celiaco non è solo una persona che non può mangiare alimenti che contengono glutine, è un paziente che ha una malattia cronica e invalidante. Lo ha stabilito un decreto del presidente del Consiglio nel 2017. Come tutte le malattie cronicizzate l’assistito ha diritto a una serie di prestazioni sanitarie gratuite, grazie al codice di esenzione 059 che, però, in Puglia non è di facile applicazione perché non esiste un elenco predefinito di prestazioni specialistiche ambulatoriali associate a tale codice di esenzione per cui è cura del medico di base utilizzare tale codice di esenzione per gli assistiti che ne hanno diritto al momento della prescrizione di una prestazione ai fini del monitoraggio della malattia, delle sue complicanze e della prevenzione degli ulteriori aggravamenti”. La denuncia è del vicepresidente della Commissione Sanità e consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini, che ha presentato un’interrogazione per risolvere i problemi dei pazienti celiaci.

“Considerato che non esiste una tabella predefinita di prestazioni associate a tale codice e non essendo, pertanto, possibili controlli automatici, i sistemi regionali di validazione delle prescrizioni e delle erogazioni (SIST Puglia e sistema Edotto) consentono la prescrizione di qualsiasi prestazione associata a tale codice esenzione – continua –  fermo restando che è carico del medico prescrittore utilizzare tale codice quale ritenuto appropriato. Per cui in presenza in ricetta del codice di esenzione 059 per gli assistiti aventi diritto, le strutture pubbliche e private accreditate provvedono alla erogazione delle prestazioni prescritte in esenzione agli assistiti”.

“Quindi, allo stato attuale va purtroppo rilevata non solo la mancata attuazione della disposizione, ma anche il tentativo di introdurre una tabella di prestazioni erogabili in regime di esenzione, con un palese controsenso in quanto non certamente esaustiva delle varie complicanze che possono emergere in corso di malattia Celiaca – continua –  Per questo ho presentato un’interrogazione al presidente Emiliano e all’assessore alla Salute, Palese, per sapere: se la Giunta Regionale è a conoscenza delle criticità e quali iniziative si intendono porre in essere per consentire l’applicazione della norma sopra richiamata.”

 

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