Tutto ebbe inizio da una antica leggenda atzeca.

Fu Quetzalcoatl, il dio serpente piumato, a portare in dono agli uomini per la prima volta un albero di cacao e ad insegnare loro come coltivarlo. L’albero, però, era stato rubato agli dei perché solo loro potevano beneficiare dei suoi particolari frutti. Venne così mandato sulla terra il dio dell’oscurità per punire l’ingrato Serpente Piumato che venne fatto ubriacare. Gli uomini vedendolo in quello stato lo abbandonarono e fecero seccare gli alberi di cacao, ma quando il dio decise di andarsene dalla terra, ne lasciò cadere alcuni semi.

Furono i Maya, già 3000 anni fa, i primi a coltivare la pianta del cacao e ad utilizzare i suoi particolari frutti. Chiamato kakawa, il cacao diventò presto un vero e proprio tesoro e i suoi semi diventarono la base del loro sistema monetario. Un seme di cacao, ad esempio, valeva l’equivalente di 4 pannocchie, cento semi, una canoa o un mantello in cotone.

Dai suoi semi ricavavano un nettare, la xocoatl, letteralmente acqua amara, una bevanda che tanto piaceva e che aiutava a superare i periodi di fame. Era semplicemente cacao sciolto nell’acqua e mischiato a spezie come pepe e peperoncino. Veniva bevuta calda, a differenza degli Aztechi che, invece, la consumavano fredda.

Il primo europeo che conobbe il cacao fu Cristoforo Colombo grazie al suo viaggio nel nuovo continente, ma i semi non ebbero subito fortuna, come non la ebbe la bevanda atzeca da essi derivata per via del gusto amaro e troppo speziato.

Dovettero passare dieci anni e fu con l’arrivo di Fernando Cortés in Messico che gli europei riscoprirono il cacao. Proposero una nuova versione della xocoatl resa dolce dalla vaniglia, dalla cannella, dal miele o dallo zucchero.

Si ebbe così un crescendo di favori che porterà il cacao in tutti i salotti d’Europa.

Tra i suoi principali estimatori vi erano gli alti prelati della chiesa che lo consumavano come farmaco ricostituente, in grado di favorire gli sforzi e donare lucidità, durante i periodi in cui praticavano il digiuno.

 

 

Dal cacao al cioccolato

 

E’ nell’ Ottocento, e più precisamente nel 1828, che venne brevettato il metodo per separare dai semi del cacao la polvere e il burro. Questo sistema portò alla nascita del moderno cioccolato industriale così come noi lo conosciamo ed apprezziamo, con la creazione di cioccolatini e tavolette.

 

 

Una tradizionale cioccolata

 

Ingredienti per 4 tazze:

500 ml acqua

80 gr cacao amaro

peperoncino q.b.

cannella q.b.

vaniglia naturale

 

Bollire l’acqua, aggiungere il cacao e le spezie. Lasciare intiepidire e riposare per qualche minuto. Riscaldare nuovamente e, se gradito, dolcificare a piacere.

 

 

Autore: dott.ssa Isabella Vendrame – Psicologa Personal Food Coach

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