casa-di-cura-santa-rita-tacconeAlla Casa di Cura Santa Rita di Atripalda la visita del professor Alessio Fasano della Harvard Medical School, uno dei maggiori esperti internazionali della celiachia e degli patologie legate al glutine di grano.

Fasano, nel 1996, ha fondato il primo Centro di Ricerca degli Stati Uniti per la celiachia, ora è collocato presso il MassGeneral Hospital di Boston e al suo interno si offre lo “stato dell’arte” per ciò che riguarda la ricerca, l’esperienza clinica e l’educazione per pazienti di tutte le età; è inoltre visiting professor alla Harvard Medical School.
Prima di recarsi all’Isa CNR di Avellino, Fasano è venuto alla Santa Rita per incontrare il presidente prof. Walter Taccone, la resp. della Qualità prof. Virginia Mazzon e il resp. della Gastroenterologia prof. Gaetano Iaquinto.
Il prof. Fasano ha voluto prendere contatto con la Santa Rita e con la Fondazione Nicola Taccone per coinvolgerla in una iniziativa molto importante già in corso di svolgimento da quattro anni.

“Abbiamo individuato – ha spiegato -un filone di ricerca a “alto rischio” ma, in caso di successo, ad altissimo ritorno. Abbiamo infatti avviato un discorso molto ambizioso, un centro di ricerca a Salerno coinvolgendo il Comune e l’Università di Salerno, il CNR di Avellino oltre che il MassGeneral Hospital e la Harvard Medical School. Vogliamo essere un valore aggiunto, aggregando in maniera agile strutture che, altrimenti, avrebbero difficoltà a parlarsi, valutare grandi numeri di pazienti per stabilire le relazioni esistenti tra alimentazione e alcune patologie, tra nutrizione e stato di salute, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. E’ evidente, infatti, che certe patologie sono la conseguenza di cambiamenti troppo repentini cui l’uomo non si è geneticamente adattato. Vogliamo inoltre, essere un’opportunità anche per i giovani e valenti ricercatori italiani”.

Entusiastica la risposta del Presidente Taccone che, molto prima di essere alla guida dell’A.S. Avellino 1912, è un ricercatore appassionato soprattutto di genetica.

“Da circa 36 anni – dice – facciamo ricerca, con il prof. Iaquinto e altri sin dai tempi in cui lavoravamo tutti in Ospedale e poi in seguito in Futura Diagnostica e qui in clinica. La nostra ambizione è portare qui in Irpinia ma anche in Campania e oltre, le novità più interessanti per alleviare le condizioni di persone afflitte da una malattia che, purtroppo, non è più rara come un tempo. Scoprire la predisposizione genetica ai disturbi legati al consumo del glutine che però non sono celiachia è molto interessante e può migliorare il tenore di vita di parecchie persone che non risultano positive alla celiachia ma hanno comunque disturbi legati al consumo di glutine causati da una predisposizione genetica”.

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