La Toscana da anni è all’avanguardia sul fronte della celiachia, grazie anche alla stretta collaborazione tra la sanità pubblica e l’associazionismo di riferimento. Per proseguire in questo percorso, e migliorare ancora, in Commissione abbiamo raccolto le richieste dei pazienti nella risoluzione che il Consiglio regionale ha approvato oggi  all’unanimità. E il cui obiettivo è proprio quello di alzare il livello dei servizi, soprattutto per quanto riguarda la diagnosi precoce e la prevenzione e i percorsi di cura e di assistenza” – commenta il presidente della commissione Sanità e poilitiche sociali Stefano scaramelli (Pd).

“In primo luogo, sarà ripristinato il tavolo regionale permanente sulla celiachia che, con il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema e dell’associazione italiana celiachia, avrà lo scopo di individuare e coordinare gli interventi utili alla prevenzione e diagnosi della malattia, e tutte quelle azioni volte a favorire il normale inserimento nella vita sociale di chi è affetto da celiachia” – dichiara il presidente della commissione Sanità Stefano Scaramelli (Pd). – “Quello della diagnosi è un obiettivo primario, in Toscana risultano diagnosticati meno del 37% dei celiachi, la media nazionale invece si ferma al 28%, al termine di un percorso che dura sei anni. Il numero potenziale di celiaci quindi è molto più alto, e la mancata diagnosi della celiachia è alla base di gravi complicazne per la salute. Per questo la risoluzione chiede di procedere all’aggiornamento dei percorsi assistenziale e di presa in carico dei pazienti celiaci, mettendo in campo strumenti nuovi, che possano far fronte a una malattia che ormai non può più essere considerata rara. “Insieme ai rappresentanti delle categorie economiche, inoltre, affronteremo il nodo legato alla piena circolarità dei buoni, che consenta il ritiro degli alimenti privi di glutine su tutto il territorio regionale, e al loro utilizzo in una più ampia tipologia di esercizi commerciali, come i bar, i ristoranti e i laboratori con la proposta di sperimentarne la dematerializzazione grazie all’utilizzo della carta sanitaria. Questioni che rappresentano dunque dei passi avanti concreti, che si siamo dati l’obiettivo di rendere concreti nei prossimi sei mesi, sul piano della qualità della vita per chi è costretto a convivere con la celiachia“-  conclude Scaramelli (Pd).

Fonte