Celiachia, relazione al Parlamento anno 2015

Pubblicato il report annuale del Ministero della Salute. La malattia riguarda sempre più le donne (129.225) rispetto agli uomini (53.633). Il 47% è concentrato al Nord, il 22% al Centro, il 20% al Sud e l’11% nelle Isole. Le Regioni con il maggior numero di celiaci residenti sono, al primo posto, la Lombardia seguita da Lazio e Campania.

13 DIC – “Dalla mappatura epidemiologica compiuta per questa relazione, risultano diagnosticati nel 2015, in Italia, 182.858 celiaci, di cui 129.225 appartenenti alla popolazione femminile e 53.633 afferenti a quella maschile”. Questi alcuni dei numeri della Relazione annuale al Parlamento sulla Celiachia per il 2015. I numeri mostrano una crescita del 5% delle diagnosi rispetto al 2014 dov’erano 172mila.

“La celiachia – ricorda il Ministero – è una condizione permanente in cui il soggetto che ne risulta affetto deve escludere rigorosamente il glutine dalla sua dieta. Questa patologia si sviluppa in soggetti geneticamente predisposti e colpisce circa l’1% della popolazione. In Italia la percentuale è dello 0,3%”. La celiachia risulta concentrata nella fascia di età tra i 19 e i 40 anni con quasi il 35,12%, a seguire quella che va dai 41 ai 65 anni con il 30,58%.

La malattia è prevalente al Nord: dov’è concentrato il 47%, segue al 22% il Centro, il 20% al Sud e l’11% nelle Isole. Le Regioni con il maggior numero di celiaci residenti sono, al primo posto, la Lombardia con il 17,7% (32.408 celiaci) e al secondo posto, a pari merito, la Campania e il Lazio con il 9,7% (17.777 celiaci).

Quest’anno la Regione dove si è registrata la prevalenza media più alta è la Toscana con 0,38% seguita a pari merito, con lo 0,37%, da Provincia Autonoma di Trento, Sardegna e Valle D’Aosta; invece la Regione dove si è registrata la prevalenza media più bassa è ancora la Basilicata, con lo 0,18%.

Dal confronto con la prima Relazione Annuale, redatta nel 2007, si evince che le diagnosi di celiachia sono passate da 64.398 a 182.858, e ciò è avvenuto grazie soprattutto alla sensibilizzazione dei medici e degli operatori sanitari.

Per quanto i prodotti “senza glutine, specificatamente formulati per celiaci” o “senza glutine, specificatamente formulati per persone intolleranti al glutine” erogati come forma integrativa all’assistenza sanitaria, dai dati pervenuti è stata calcolata la stima delle somme erogate dal SSN per gli alimenti senza glutine nel 2014 e nel 2015. Dai calcoli effettuati è risultato che il contributo annuale totale è stato rispettivamente di € 227.753.844,00 e € 241.773.048,00.

“La diffusione delle informazioni – scrive il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin nella prefazione – l’aumento della attenzione degli operatori e della consapevolezza della collettività, supportate dall’applicazione in maniera efficace della normativa, rendono questa condizione sempre più agevole da affrontare quotidianamente, sia per il celiaco che per le persone che lo circondano”.

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Fonte: www.quotidianosanita.it

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