Invalidità civile con la celiachia: chi soffre di questa patologia può avere riconosciuta l’invalidità civile e con quale percentuale?

Vediamo insieme i casi diversi e quali sono comunque i benefici riconosciuti ai celiaci (che sono in costante aumento in Italia).

L’esenzione dal ticket.

 

Vediamo in questo articolo se chi soffre di infiammazioni croniche all’intestino tenue per l’ingestione di glutine, può avere diritto a una percentuale di invalidità e quindi anche ai benefici economici e fiscali che questo può comportare (oltre all’eventuale inserimento nelle liste protette del collocamento mirato).

Invalidità civile con la celiachia: capacità lavorativa

Ricordiamo, e questo sarà fondamentale per comprendere il discorso “invalidità civile con la celiachia”, che l’invalidità civile viene riconosciuta alle persone che tra i 18 e i 65 anni manifestano a causa di una menomazione o un handicap una ridotta capacità lavorativa o hanno difficoltà a svolgere le attività che sono tipiche della loro età.

In questo contesto vediamo come un celiaco può avere diritto al riconoscimento dell’invalidità civile ed eventualmente quale percentuale gli potrebbe essere attribuita da una commissione medica.

Invalidità civile con la celiachia: tabelle ministeriali

Partiamo da un punto: nelle tabelle ministeriali che comprendono le patologie che danno diritto all’invalidità civile non è stata inclusa la celiachia.

Sono però comprese altre patologie dell’apparato digerente, come la «sindrome da malassorbimento enterogeno con compromesso stato generale», che dà diritto a una invalidità compresa tra il 41 e il 50%, dipende dalla gravità.

La sintomatologia è simile a quella della celiachia, anche se la celiachia non compromette sempre in quel modo le condizioni di salute di chi ne soffre.

Invalidità civile con la celiachia: alimentazione

Per il celiaco basta modificare la sua alimentazione, eliminare il glutine dalla dieta, per non avere problemi. Il che significa anche che il suo stato di salute potrebbe non essere dannggiato dalla patologia.

Invalidità civile con la celiachia: complicazioni

Ma non sempre tutto è così lineare. La celiachia potrebbe anche causare delle complicazioni, in particolare quando al quadro clinico si aggiungono altre patologie, in buona parte correlate.

In questo caso il discorso sul riconoscimento dell’invalidità civile potrebbe cambiare.

Vediamo.

Chiaro che ci sono anche gravi casi di celiachia, così gravi che potrebbero mettere a repentaglio lo stato di salute complessivo di chi ne soffre. In questo caso sarebbe ovviamente possibile chiedere il riconoscimento dell’invalidità civile.

Ma non solo, e lo abbiamo accennato: in alcuni casi la celiachia potrebbe associarsi o causare anche altre patologie. Quando accade la richiesta di invalidità civile sarebbe più che giustificata.

Invalidità civile con la celiachia: forme di tutela

Come abbiamo visto per i celiaci non è semplice ottenere l’invalidità civile, soprattutto se la semplice dieta consente loro di avere una vita del tutto normale, non gravata da evidenti menomazioni.

Lo Stato garantisce però a chi soffre di questa patologia anche forme di tutela.

Come questi:

  • il riconoscimento della celiachia come malattia sociale;
  • la possibilità di acquistare gratis, con un tetto massimo di spesa, dei prodotti alimentari che non contengono glutine (e di solito sono anche più costosi);
  • l’obbligo nelle mense scolastiche, ospedaliere e delle strutture pubbliche di menù specifici per persone che soffrono di celiachia.

Invalidità civile con la celiachia: esenzione dal ticket

Da qualche anno i celiaci possono richiedere l’esenzione dal pagamento del ticket per le prestazioni di ambulatoriali che sono previste per il controllo della malattia (controlli necessari per evitare che la patologia abbia degli aggravamenti). Il codice di esenzione dal ticket è lo 059.

Di fatto la celiachia è stata inserita nell’elenco delle malattie e condizioni croniche e invalidanti. La stessa lista dove ci sono, tra l’altro, l’epilessia, il morbo di Crohn, l’asma bronchiale e il diabete mellito.

 

 

Fonte: thewam.net