Come aprire un negozio o corner di prodotti senza glutine

Aprire un negozio di prodotti senza glutine per clienti celiaci e affetti da intolleranze alimentari significa offrire un servizio prezioso e certamente molto apprezzato da tutti coloro che debbano quotidianamente organizzare la propria dieta in modo personalizzato a causa di tali patologie. Se sei interessato alla gestione di un business del genere, questo articolo potrà esserti utile per capire meglio come muoverti: prenderemo in esame, infatti, l’iter completo relativo all’apertura di un punto vendita in franchising di prodotti senza glutine per celiaci ed intolleranze alimentari, analizzando i costi connessi all’investimento iniziale e offrendo consigli sulla promozione del business stesso.

 

Le opportunità in franchising nel settore della vendita di prodotti per intolleranze alimentari

L’apertura di un negozio in franchising o di un corner di vendita dedicato ai prodotti senza glutine e per celiaci può rappresentare una grande occasione di business. La richiesta di tali prodotti è in costante aumento, a causa della sempre maggiore consapevolezza circa le conseguenze sulla salute provocate dall’intolleranza al glutine: in Italia, ad esempio, oggi si stima la presenza di circa 500.000 celiaci, mentre sale a oltre 3 milioni il numero di coloro che soffrono di intolleranze alimentari generiche. Ciò significa che il mercato dei prodotti senza glutine e per intolleranti rappresenti, indubbiamente, un’opportunità imprenditoriale molto interessante.

 

Requisiti necessari per aprire un’attività in franchising di vendita di prodotti senza glutine e per intolleranti

Aprire un punto vendita richiede il possesso di alcuni requisiti particolari: innanzitutto, è necessario disporre di un locale adeguato alla vendita di prodotti alimentari, richiedendo preventivamente tutte le autorizzazioni previste dalla legge. È inoltre necessario possedere una conoscenza sufficientemente approfondita dell’argomento e del settore, in modo da poter offrire consulenza e informazioni complete ai propri clienti. Infine, è importante essere in grado di individuare le tendenze di mercato e selezionare i migliori prodotti da proporre.

Prima di cimentarsi in questo genere di attività è bene verificare il possesso dei requisiti necessari. Bisogna frequentare dei corsi riconosciuti per il conseguimento del diploma SAB e il SAB HACCP. I più affidabili sono quelli organizzati dalla Camera di Commercio.

 

 

Normativa

Prima di aprire un negozio in franchising è importante conoscere la normativa vigente. Il Regolamento CE n. 852/2004, ad esempio, prevede l’obbligo di segnalare, nell’etichettatura, tutti i prodotti contenenti oltre 0, 5 g/kg di glutine. È necessario, inoltre, rispettare le normative vigenti in materia di igiene e sicurezza alimentare (HACCP).

 

Costi

I costi per l’apertura di un punto vendita in franchising variano in base alle convenzioni stipulate col marchio fornitore e alla tipologia di servizio richiesto, che potrà prevedere anche la consulenza, l’assistenza e la formazione specifica, così come la fornitura di arredi, espositori e di tutte le strumentazioni di stoccaggio, software e hardware gestionali. Oltre a tutto ciò che potrà essere previsto e ceduto a condizioni agevolate dalla casa madre, l’imprenditore dovrà, però, assumersi direttamente la responsabilità delle spese di avvio e di gestione dell’attività, come, ad esempio, i costi di acquisto, affitto o rinnovo dei locali, le spese relative alla gestione del personale e (almeno in parte) quelle relative a campagne di marketing, promozione e comunicazione, così come quelle per l’acquisto e la connessione della cassa e degli strumenti per i pagamenti elettronici. Infine, sarà ovviamente necessario considerare tutti i costi connessi all’acquisto della merce e alle forniture di magazzino.

In termini strettamente economici, si può affermare che, se per aprire un punto vendita autonomo, l’investimento iniziale dovrebbe attestarsi, mediamente, intorno ai 40.000/50.000 €, saranno da considerare all’incirca 20.000/25.000 € per il medesimo locale commerciale gestito con soluzione in franchising.

Optando per il franchising si possono abbattere di molto i costi iniziali. Scegliendo questa modalità di apertura si paga generalmente una tassa d’ingresso che parte da 5.000 euro mentre il progetto d’investimento chiavi in mano richiede un esborso tra i 15.000 e i 20.000 euro.

 

 

Guadagni

Una volta avviata l’attività commerciale, la redditività dipenderà fondamentalmente dal volume d’affari, dalle vendite effettuate e dai margini applicati sulle singole transazioni commerciali. Visti i dati statistici, è possibile affermare come i guadagni derivati dall’apertura di un’attività di vendita di prodotti alimentari per celiaci e intolleranti possano, in generale, rivelarsi piuttosto interessanti. È vero, infatti, che attività di tale genere, pur risultando in costante aumento, presentino ancora oggi volumi di domanda nettamente superiori a quelli dell’offerta, rendendo economicamente favorevoli i presupposti delle nuove opportunità imprenditoriali. Trattandosi di un settore ancora in piena fase di assestamento e definizione, i competitor risultano relativamente pochi, soprattutto nei contesti urbani periferici non ancora provvisti di punti vendita specializzati: questo rende plausibile potere considerare ampi margini di guadagno, prevedendo, su determinati prodotti, rincari anche del 100%. In base alle indagini di mercato, un punto vendita in franchising di prodotti alimentari gluten free e per intolleranti, ubicato in una zona ancora scarsamente rifornita, con locali di medie/piccole dimensioni, potrà ipotizzare un volume d’affari di circa 100.000 € annui, rendendo tale specifico settore merceologico una delle attività commerciali considerate attualmente più redditizie.

 

Normativa

Oltre alla normativa già precedentemente richiamata, relativa all’igiene alimentare e all’etichettatura della merce in vendita, va tenuto in considerazione anche il regime fiscale relativo all’apertura del negozio in franchising per prodotti alimentari senza glutine: in Italia, ad esempio, viene applicato un regime speciale che fissa, sui prodotti alimentari, il valore dell’IVA al 10%. È poi fatto obbligo, all’imprenditore, la registrazione ufficiale della propria attività (come impresa individuale o società) presso l’Agenzia delle Entrate.

 

Negozio specializzato o corner dedicato

Infine occorre decidere se aprire un negozio esclusivamente dedicato a questo tipo di prodotti oppure optare per l’allestimento di un corner all’interno di altri punti vendita già esistenti (come, ad esempio, nei supermercati). La scelta dipende dalle dimensioni dell’investimento che si è disposti ad affrontare, dalla posizione geografica prescelta e dai target specifici che si vogliono raggiungere con la propria attività commerciale. Aprire un negozio in franchising o un corner di prodotti senza glutine e per intolleranze alimentari può rivelarsi un’opportunità di business molto redditizia, oltre a offrire ai clienti una vasta gamma di prodotti sani, nutrienti e gustosi che rispettino i loro specifici bisogni alimentari. Se sei interessato ad aprire un negozio in franchising o un corner di questo tipo, assicurati di effettuare tutte le ricerche necessarie, prima di avventurarti nella nuova attività. Investire nel marketing, nella formazione del personale e nella fornitura di prodotti di alta qualità sono tutti fattori rilevanti che contribuiranno al successo a lungo termine del punto vendita. Alla fine, con la giusta preparazione e dedizione, aprire una tale attività può rivelarsi un business gratificante ed estremamente redditizio.

 

Consulta la lista di tutti i franchising nel settore del senza glutine: https://www.lavoroefranchising.com/franchising-alimentari-celiachia/