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Virna: La celiachia non si può scambiare per ansia

Avevo 38 anni quando ho scoperto la celiachia, questo 17 anni fa. Ero ridotta proprio male, pesavo una quarantina di chili, avevo l’anemia cronica e una grave osteoporosi. Mi collassavo di frequente perché avevo la pressione 90 la massima e 40 la minima. Ero sempre stanca, affaticata. Il mio medico curante diceva che ero stressata e che dovevo farmi una vacanza. Premetto che avevo i sintomi classici della celiachia come coliche intestinali e diarrea da quando sono stata svezzata, eppure per il mio medico era solo ansia. Ho avuto la fortuna di andare ad abitare vicino ad un medico che aveva partecipato ad un congresso di medicina e aveva presentato una relazione sulla celiachia. Così questo mio vicino pur non avendo nessun paziente celiaco mi ha indirizzato per gli esami del sangue e la biopsia intestinale arrivando alla diagnosi. Mio cugino non sapendo di cosa si trattasse mi chiese una volta: Ma sei allergica ai glutei? Questo è un piccolo aneddoto che fa ridere, ma ci sono state occasioni soprattutto all’inizio 17 anni fa che, non tutti capivano la situazione e mi prendevano per una viziata. Qualcuno mi diceva: ma non è mica un veleno se lo assaggi solo un po’ che fa? Ho scoperto dopo la mia diagnosi che anche mio figlio è celiaco. Fra l’altro mio figlio è anche disabile perché a causa della mia celiachia è nato prematuro, mentre prima di lui avevo avuto un aborto. Per la mia estrema debolezza all’epoca è stato molto difficile crescere un figlio con un handicap. Oggi sono serena anche se ci sono ulteriori problemi di salute forse dovuti anche alle conseguenze della celiachia. Ripensando al passato, quelli che sono stati anni bui perché passavo da un medico all’altro senza sapere cosa avessi e continuavo a stare male sono convinta che, Dio mi ha dato la forza di andare avanti.

Diagnosi errata