Per i celiaci sammarinesi arrivano tutele sanitarie a colmare una vacatio legis su una patologia che a tutt’oggi conta 176 soggetti (quelli censiti) assistiti dall’Istituto Sicurezza Sociale, ma il trend risulta in aumento. Un progetto di legge presentato dal Segretario di Stato alla sanità e sicurezza sociale Francesco Mussoni approvato dal Consiglio Grande e Generale, che fa seguito a un’Istanza d’Arengo approvata in Consiglio nel marzo 2015, prevede una serie di tutele per chi deve convivere con la celiachia (o enteropatia da glutine) causata dall’ingestione di glutine in soggetti di ogni età geneticamente predisposti con tutte le conseguenze a danno dell’intestino tenue.
La maggiore conoscenza della celiachia da parte dei medici ha visto aumentare il numero delle diagnosi anche in soggetti celiaci asintomatici. Perché i casi di celiachia sono in aumento? Il maggior consumo di prodotti a base di cereali, una maggiore quantità di glutine nei cereali utilizzati per produrre pane e pasta, l’industrializzazione dei processi di panificazione e pastificazione, sono tra le ragioni più accreditate. L’entità delle patologie correlate alla malattia celiaca risulta superiore a quanto si potesse pensare, da qui il crescente interesse alle problematiche legate alla celiachia che di fatto entra nel novero delle cosiddette ‘malattie sociali’.
“La promozione e la tutela della salute dei celiaci – ha detto Mussoni – è un obiettivo sanitario e sociale importante e dichiarare la celiachia malattia sociale dimostra enorme sensibilità verso questa categoria di pazienti”.
Cosa cambia con la legge sammarinese (ispirata dalla normativa italiana del 2005)? Intanto la garanzia di poter disporre di alimenti sicuri, non si limiterà al consumo alimentare tra le mura domestiche ma coinvolgerà necessariamente la ristorazione in scuole, ospedali, mense aziendali, pubblici esercizi. Le informazioni su composizione e caratteristiche nutrizionali degli alimenti sono obiettivi fondamentali affinché i consumatori possano fare scelte consapevoli e adeguate al loro stato. La conoscenza della malattia stessa da parte del celiaco è un buon punto di partenza per una condizione che va gestita in modo consapevole. Analogamente tutto ciò coinvolge anche una adeguata formazione per ristoratori e albergatori oltre alla stessa classe medica. Lo sforzo è rivolto ad aggiornare le procedure per la diagnosi e il monitoraggio della celiachia e relative patologie associate, un passo in avanti notevole rispetto all’attuale terapia rappresentata esclusivamente da una dieta priva di glutine.
Infine, la tutela si allarga anche al portafoglio. Per questo si è valutata l’ipotesi di corrispondere una somma di denaro volta a compensare il differenziale economico che i prodotti senza glutine presentano. Per i celiaci significherebbe beneficiare di un credito d’acquisto sulla Smac Card o altro documento di credito, così da poter spendere in esercizi sammarinesi convenzionati o nei supermercati della Repubblica e coprire le spese dei prodotti senza glutine e solo di alcuni (si farebbe riferimento al Registro nazionale italiano), oppure di tutti gli alimenti anche naturalmente privi di glutine come pesce, carne e verdure.

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