All’interno delle norme che definiscono comportamenti ed obblighi per il trattamento della celiachia, in particolare per produttori e distributori di alimenti privi di glutine, arriva finalmente la definizione del regolamento di riferimento al quale doversi attenere, creando un po’ d’ordine di un ambito dove le discussioni non sono venute a mancare per i limiti con i quali definire un alimento per celiaci o meno, andando ad abolire persino l’attuale normativa vigente sullo status di “prodotti dietetici” per tali tipologie alimentari.

Dal Luglio 2016 diventerà infatti obbligo il Regolamento UE 609/2013 disposto in materia celiachia che delinea, sulla base di quanto richiesto a più riprese anche dalle Autorità Europee, modalità di definizione degli alimenti, categorie d’inquadramento, obblighi informativi per le attività alimentari e tutte le procedure, nell’ambito produttivo, al fine di garantire la massima trasparenza e la sicurezza per i consumatori potendo così agevolare l’adesione alla dieta specifica, attualmente unico rimedio riconosciuto, per evitare complicanze associate alla patologia. Ad oggi, infatti, uno dei principali problemi per i soggetti affetti riguarda la possibilità di poter mantenere delle sane abitudini alimentari, a causa della, spesso, scarsa opportunità di scelta di alimenti dovendo far fronte anche a mancanze nutrizionali gravi associate al tipo di alimenti consentiti.

Secondo quanto delineato dal Regolamento UE 609/2013 per la celiachia, i prodotti specifici dovranno non solo presentare la dicitura “senza glutine“, presente da legge per alimenti con contenuti di glutine inferiori a 20 ppm, ma essere sottoposti a restrittive di sicurezza in base al precedente Regolamento UE n. 1169/2011, delineando un’integrazione normativa volta a garantire la massima sicurezza, evitando vuoti legislativi, che interesseranno anche le attività alimentari, quali mense e ristoranti, sottoposte all’obbligo informativo del cliente quanto quello di sicurezza dei produttori alimentari, garantendo qualità e conservazione degli alimenti prima della distribuzione. Tali aspetti saranno estesi non soltanto alle classiche categorie di alimenti per celiaci, ma anche alle nuove forme compatibili come gli pseudo-cereali, dimostratisi particolarmente adatti per il corretto apporto proteico, nonostante la scarsa presenza di studi preliminari a certificarne l’adeguatezza.