“Stiamo parlando di una patologia in continuo aumento che ogni anno cresce del 10%, in Italia conta 170mila pazienti diagnosticati fino al 2014, una previsione in crescita di 400mila persone non ancora diagnosticate e una spesa stimata al 2015 di 265mln di euro”.

1447063607_celiachia-em-600x33519 NOV – “Occorre agire in tempo e concretamente per trovare soluzioni compatibili con i diritti dei pazienti celiaci che non sono pazienti di serie B e con la necessità di contenere la spesa sanitaria nazionale e per tutelare il Sistema Italia, anche alla luce della prossima scadenza di recepimento della normativa europea in merito. Dal luglio 2016, infatti, entrerà in vigore il nuovo regolamento Ue 828/2014”.

Così il senatore Luigi d’Ambrosio Lettieri (CoR), a margine del convegno su “Il futuro del Sistema Italia per la tutela del paziente celiaco”, con il patrocinio dell’AIC, tenutosi questa mattina a Roma nella Biblioteca del Senato.

“Stiamo parlando di una patologia in continuo aumento – ha detto – che ogni anno cresce del 10%, in Italia conta 170mila pazienti diagnosticati fino al 2014, una previsione in crescita di 400mila persone non ancora diagnosticate e una spesa stimata al 2015 di 265mln di euro.
L’anno scorso il Senato ha approvato all’unanimità, scrivendo anche una bella pagina politica, diverse mozioni che impegnavano il governo ad interventi urgenti sia sul fronte interno che su quello europeo. Ma ad oggi, le criticità indicate e i relativi impegni ascritti al Governo, non hanno trovato seguito. Come annunciato anche dal collega sen. Vaccari, scriverò al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, perché quegli impegni siano mantenuti e al più presto”.

“Tra i punti qualificanti della mozione – ha spiegato d’Ambrosio Lettieri – la diagnosi precoce; l’efficacia dell’assistenza; l’informazione alla comunità; la formazione del personale non solo sanitario, ma anche degli addetti alla ristorazione delle tantissime mense distribuite sul territorio; l’omogeneità dell’assistenza superando forme di deriva regionalistica basata su calcoli ragionieristici con il rischio del taglio di quel bonus che rappresenta il gesto più importante della solidarietà e dell’attenzione che si deve ai cittadini in nome di una sanità solidale e universale; superamento delle difficoltà relative alla frammentazione legislativa nelle varie regioni con riferimento alla circolarità dei prodotti per celiaci; la difesa dell’art. 114 del Trattato laddove espressamente è previsto che il Parlamento europeo, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria e previa consultazione del Comitato, deve adottare le misure relative al riavvicinamento delle disposizioni legislative in una logica di armonizzazione e che tale principio si conclude stabilendo che, in particolare in materia di sanità, la Commissione europea deve destinare attenzione specifica alla protezione elevata dei consumatori, tenuto conto dei nuovi sviluppi fondati su riscontri scientifici”.

 

Fonte: quotidianosanita.it