ROMA – Ricercatori svedesi hanno condotto un largo studio in cui si suggerisce che i bambini nati in primavera sono quelli con più incidenza di casi di celiachia, seguiti da quelli nati in estate e in autunno. I più ‘fortunati’ sarebbero quelli nati in inverno, con pochi o nulli casi di celiachia o intolleranza al glutine.

I dati raccolti
Gli scienziati dell’Umea University in Svezia hanno raccolto una grande mole di dati, che ha incluso la bellezza di quasi 2 milioni di bambini e ragazzi fino ai quindici anni d’età, nati tra il 1991 e il 2009. Di questi, 6.569 hanno ricevuto una diagnosi di celiachia, accertata dai medici in 47 diversi ospedali. Come riportato sulla rivista scientifica Archives of Disease in Childhood, il rischio di diagnosi è stato di circa il 10% maggiore tra i bambini nati in primavera (tra marzo e maggio), d’estate (tra giugno e agosto) e in autunno (tra settembre e novembre) rispetto a quelli nati invece in inverno (da dicembre a febbraio).

Dipende da dove c’è più sole
A prescindere ai modelli generali di statistica, i ricercatori hanno trovato che le cose tuttavia differivano da regione a regione. In particolare, il rischio e le diagnosi di celiachia erano più alti tra i bambini nati nel sud della Svezia, dove vi è una maggiore insolazione e temperature più elevate rispetto al nord del Paese. Oltre a ciò, nei bambini che avevano ricevuto una diagnosi prima dei 2 anni d’età, il rischio era maggiore se erano nati in primavera. Per i bambini la cui diagnosi arrivava dopo questa età, il rischio era invece maggiore se nati in estato o autunno.

Dipende anche dall’anno
La cosa curiosa è che anche l’anno di nascita aveva la sua influenza. Per esempio, il dottor Fredinah Namatovu e colleghi hanno scoperto che i nati tra il 1991 e il 1996 erano più a rischio se nati in primavera; i nati tra il 1997 e il 2002 se nati in estate e autunno; i nati tra il 2003 e il 2009 se nati in autunno. Oltre a ciò, ad avere la peggio erano le femmine, rispetto ai maschi, in ogni stagione e anno di nascita. Sebbene i ricercatori non abbiano trovato un nesso causa/effetto, le statistiche indicano che la stagione di nascita, così come un particolare anno possono avere una certa influenza sul rischio di sviluppare la malattia celiaca.

Le ipotesi

«Una ipotesi per un maggiore rischio [di celiachia] e la nascita in primavera/estate è che quei bambini hanno maggiori probabilità di essere svezzati e di aver introdotto il glutine durante l’autunno/inverno, un periodo caratterizzato dall’esposizione a infezioni virali stagionali», scrivono gli autori. Secondo gli esperti le infezioni virali alterano batteri intestinali e aumentano la permeabilità delle cellule che rivestono l’intestino, che potrebbe indurre lo sviluppo dell’intolleranza al glutine e della celiachia. Altra ipotesi è una carenza o alterazione dei livelli di vitamina D. Bassi livelli di questa vitamina sono stati associati a malattie legate al sistema immunitario come la sclerosi multipla, la malattia infiammatoria intestinale e il diabete di tipo 1. «Un restante possibile collegamento con la luce solare e la vitamina D – aggiungono gli autori – è che le donne incinte che partoriscono in primavera hanno i livelli più bassi di vitamina D durante la tarda gestazione, quando avvengono un’importante preparazione e sviluppo del sistema immunitario del feto».